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Vulcain Skindiver Nautique, recensione completa

Mattia di Mattia
4 Dicembre 2023
in Recensioni, Vulcain
Tempo di lettura: 5 minuti
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Vulcain Skindiver Nautique recensione
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È certamente facile rendersi conto di quanto il filone degli skin diver sia tornato alla ribalta negli ultimi anni. Molti dei produttori storici hanno rilanciato i loro rispettivi design vintage e vari microbrand hanno cavalcato la moda del momento, proponendo delle variazioni  sul tema. Non è difficile capire le ragioni del successo di questi modelli, meno tecnici rispetto ai diver professionali, ma più compatti e più adatti ad un utilizzo a 360°, sia sott’acqua che alla scrivania. Oltre a questa loro grande versatilità, infatti, soddisfano pienamente anche le esigenze di tanti appassionati che ultimamente preferiscono diametri ridotti.

Sommario:

  • 1 Recensione
  • 2 Vetro, ghiera e cassa
  • 3 Movimento
  • 4 Cinturino
  • 5 Al polso
  • 6 Opinioni
  • 7 Scheda tecnica

Recensione

Le origini di questo modello, così come per tanti altri skin diver, risalgono ai primi anni ‘60 quando Vulcain, marchio svizzero fondato nel 1858, decise di avventurarsi nel settore degli orologi per immersioni ricreative. L’orologio presentato all’inizio del 2023 riprende in gran parte il design del primo Nautique. Il corredo, pur non essendo realizzato in materiali lussuosi, si presenta molto bene e la controscatola in cartone racchiude un cofanetto nero opaco con logo stampato sul coperchio. All’interno ci sono una piccola card, dove viene indicato di collegarsi al sito ufficiale per consultare il manuale di istruzioni, e un piccolo libretto con le informazioni relative alla garanzia internazionale.

La riedizione moderna del Vulcain Skindiver Nautique è disponibile con quadrante nero o blu. C’è stata anche una limited edition in colorazione salmone, molto bella, ma purtroppo ormai esaurita. Se il quadrante nero è estremamente classico ed è anche il più fedele al modello vintage degli anni’60, quello blu aggiunge un bel po’ di brio in più, non tanto per il colore ma per la sua lavorazione. La satinatura verticale crea un effetto cangiante a seconda dell’inclinazione con cui viene colpita dalla luce, andando dal grigio scuro al blu jeans. Le scritte sono ridotte al minimo e ricalcano l’impostazione grafica del modello originale. Naturalmente ci sono delle differenze per quanto riguarda i rubini all’interno del movimento e la Superluminova che ha sostituito il radio. Manca la data, altro dettaglio in linea con lo skin diver vintage. Le sfere a bastone hanno una finitura lucida di ottima qualità anche se osservate con la lente macro.
Le prestazioni al buio sono piuttosto buone, soprattutto a livello degli indici, mentre le sfere tendono ad affievolirsi dopo un po’ di tempo. Comunque, dopo aver caricato a dovere la Superluminova, è sempre possibile la lettura dell’ora in condizioni di scarsa illuminazione.

Vulcain Skindiver Nautique recensione

Vetro, ghiera e cassa

Il vetro è uno zaffiro a doppia curvatura, interna ed esterna, e con bordo arrotondato che sporge un po’ meno rispetto ad alcuni vetri boxed presenti su altri orologi di chiara ispirazione vintage, ma è ugualmente bello e garantisce una trasparenza ottimale.

La ghiera, rispetto ai competitor più noti, ha una marcia in più visto l’inserto è in ceramica nera lucida con numeri incisi e riempiti di smalto bianco. Non sarebbe stato male se avessero reso luminescenti anche tutti i vari riferimenti e non soltanto il triangolo a ore 12. L’azionamento restituisce una sensazione molto piacevole, tipica delle ghiere di buona qualità, con 120 scatti precisi e senza giochi eccessivi.

La cassa merita una menzione speciale perché, se è vero che gran parte degli skin diver condividevano (e condividono tuttora) dei design molto simili tra loro, il Vulcain sfoggia un tocco di originalità in più. Questo si nota soprattutto osservando le anse snelle e i bellissimi biselli lucidi. Proprio osservando l’alto livello delle finiture è possibile apprezzare quanto il produttore svizzero abbia curato in modo maniacale questo aspetto. Il fianco, già sufficientemente sottile di per sé, viene ulteriormente alleggerito da un incavo nella carrure all’interno del quale trova alloggiamento la ghiera. La corona a ore 3 non presenta delle particolarità: è lucida con il logo in rilievo, naturalmente è a vite e la filettatura è molto precisa sia in apertura che in serraggio.

Il fondello, pur non presentando decorazioni particolarmente artistiche, è realizzato con grandissima cura. Le scritte sul medaglione centrale sono in rilievo e la stessa cosa vale per il marchio di Vulcain, mentre sulla cornice intorno sono incise varie informazioni tra cui anche il dato sull’impermeabilità fino a 200m.

Vulcain Skindiver Nautique recensione

Movimento

All’interno del Vulcain Skin Diver Nautique c’è un ETA 2824, un movimento sulla cui affidabilità credo che nessuno possa avere dei dubbi. Personalmente insisto a dire di non aver mai riscontrato differenze significative tra il 2824 e il diffusissimo SW-200 di Sellita, sono entrambi ottimi calibri. Però è corretto tenerne conto, se per qualcuno può essere un punto a favore per il Vulcain. La frequenza è di 28.800a/h, la riserva di carica è di 38 ore, è possibile la ricarica manuale ed è presente il fermo macchina. Vulcain, data l’assenza della data sul quadrante, ne ha rimosso del tutto il meccanismo e non c’è neppure lo scatto fantasma quando si estrae la corona.

 

Cinturino

Vulcain inizialmente non aveva previsto un bracciale specifico per il suo Skindiver Nautique, dando la possibilità di scegliere tra vari cinturini. Quello più adatto allo spirito del’orologio è senza dubbio il tropic in gomma. Nel 2024 è stato presentato il bracciale in acciaio specifico per questo modello, che riprende un design storico di Vulcain rendendolo attuale con finiture di alto livello e una chiusura con microregolazione rapida integrata.

Vulcain Skindiver Nautique recensione

Al polso

Le proporzioni del Vulcain Skin Diver sono certamente perfette per chi non ha un polso particolarmente grande o per chi ama gli orologi di dimensioni contenute. Lo spessore limitato e la leggerezza data dall’assenza di un bracciale lo rendono comodissimo da indossare. Il diametro è di 38,0mm, la distanza da ansa ad ansa è di 44,2mm, lo spessore è di 12,4mm, compresa la sporgenza del vetro, e il peso con il cinturino tropic installato è di 77g.

Opinioni

Inizialmente ero un po’ scettico quando guardavo questo Vulcain Nautique nelle foto: mi sembrava avere meno personalità degli altri modelli introdotti sul mercato dai competitor. In realtà questo quadrante è davvero bello e particolare, ma quel che colpisce ancora di più è la cassa, sia per proporzioni che per finiture. L’unico aspetto negativo potrebbe essere l’assenza di un bracciale dedicato in acciaio, che lo renderebbe ancora più completo. Il prezzo di listino è avvolto da un alone di mistero, dato che sul sito ufficiale è di 1.535€ mentre su alcuni dei rivenditori italiani è di 1.500€… ma direi la sostanza non cambia: la cifra è in linea con le caratteristiche e l’heritage di Vulcain.

Scheda tecnica

Diametro 38,0mm
Lug to Lug 44,2mm
Spessore 12,4mm
Peso 77g (con cinturino tropic)
Movimento ETA 2824, automatico
Caratteristiche del movimento frequenza 28.800a/h, 38h di riserva di carica
Vetro zaffiro
Cassa acciaio
Impermeabilità 200m
Bracciale gomma o pelle, 20mm
Prezzo 1.500€
Vulcain Skindiver Nautique recensione
Vulcain Skindiver Nautique recensione


Vulcain Skindiver Nautique recensione

Vulcain Skindiver Nautique recensione

Tags: AUTOMATICIDIVERETA 2824SWISS MADEVULCAIN
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Mattia

Mattia

Non so esattamente come sia nato il mio legame con gli orologi, ma ricordo di esserne rimasto attratto e incuriosito fin da bambino. Dopo i primi (tanti!) Swatch tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, dai primi anni 2000 ho iniziato ad apprezzare il fascino dell’orologeria meccanica e da allora non me ne sono più allontanato. Dopo aver creato il mio canale YouTube nel 2016 e dopo un’esperienza di oltre 15 anni nel mondo dell’editoria e del giornalismo, ho pensato di espandere la mia presenza online con la creazione di questo spazio virtuale dove poter trasmettere il più possibile l’amore, maniacale, per gli orologi.

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Comments 2

  1. Pingback: Vulcain Chronograph 1970s Green Limited Edition, recensione completa - WatchManiac
  2. Albertino says:
    2 mesi ago

    Leggo solo ora questa recensione davvero ben fatta di un orologio che secondo me ha il difetto di costare un po’ troppo, ma purtroppo ormai è normale Grazie Mattia.

    Rispondi

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