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Vulcain Chronograph 1970s Green Limited Edition, recensione completa

Mattia di Mattia
14 Maggio 2024
in Recensioni, Vulcain
Tempo di lettura: 5 minuti
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Vulcain Chronograph 1970s limited edition
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Nel valutare un eventuale acquisto si prendono in considerazione parametri differenti. C’è chi dà maggior peso all’estetica, chi al rapporto qualità prezzo, chi alla rivendibilità. Un aspetto sicuramente importante per molti è la storia alle spalle di un marchio, e più ha radici lontane nel tempo e più è facile che sia ricca di fascino, aneddoti e tappe significative. Vulcain è un marchio fondato nel 1858 con all’attivo alcuni modelli  molto apprezzati dagli appassionati, come ad esesmpio il Cricket, il primo svegliarino entrato in produzione.
Il Chronograph 1970s è un modello lanciato nel corso del 2023 che con il suo design e le sue proporzioni d’altri tempi, rende omaggio ai cronografi del passato. Da qualche settimana è disponibile una limited edition con quadrante verde, scopriamola!

Sommario:

  • 1 Recensione
  • 2 Quadrante
  • 3 Vetro e cassa
  • 4 Movimento
  • 5 Cinturini
  • 6 Al polso
  • 7 Opinioni
  • 8 Scheda tecnica

Recensione

Il corredo è analogo a quello visto nella recensione dello Skin Diver Nautique, con cofanetto nero opaco rivestito di materiale morbido all’interno. C’è un piccolo manuale di istruzioni con le indicazioni per il corretto utilizzo. Il Chronograph 1970s è stato proposto finora in varie colorazioni e la referenza in verde protagonista di questa recensione è una limited edition realizzata in soli 100 pezzi.

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Quadrante

Al di là delle preferenze del tutto personali in fatto di colori, il quadrante è particolarmente brillante e luminoso, grazie ad una finitura soleil che risalta tantissimo quando viene colpita dalla luce. L’impostazione generale è classica, con un sapore chiaramente vintage. Questo lo si riscontra a livello delle pochissime scritte, incluso anche il marchio Swiss made in basso ai lati dell’indice a ore 6. La particolarità principale è data dal layout bicompax a due contatori. Entrambi sono argentati e hanno una lavorazione piuttosto ricercata: lisci nella parte più esterna con i numeri stampati e solchi concentrici nella parte più interna. Date le dimensioni molto limitate dell’intero quadrante, la leggibilità dei riferimenti numerici potrebbe non essere eccellente in alcune condizioni di luce. Molto bella la sfera a freccia per il contatore dei minuti.

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Gli indici a bastone sono applicati, hanno una finitura lucida di buona qualità e sono accompagnati da un piccolo dot di pasta luminescente. Sulla parte più esterna del quadrante è stampata la scala tachimetrica. La lancette di ore e minuti sono a bastone con una piccola quantità di Superluminova al loro interno e quella dei secondi cronografici ha la punta piegata verso il basso in perfetto stile vintage.
Le prestazioni al buio non sono esagerate e del resto sarebbe stato molto difficile fare meglio con una quantità così limitata di pasta luminescente su sfere e indici.

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Vetro e cassa

Il vetro è uno zaffiro boxed con bordo arrotondato e trattamento antiriflesso sul lato interno. Si tratta di un componente di alta qualità, ottimo nel limitare il più possibile i riflessi fastidiosi e nel ricreare l’atmosfera vintage. La visibilità è molto buona anche ad angolazioni estreme, ma in corrispondenza del bordo ci sono inevitabilmente delle distorsioni legata alla forma del cristallo.

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

La cassa è semplice, con linee classiche, ma è realizzata con grande cura. La lunetta intorno al vitro è lucida a specchio e contrasta con la finitura satinata presente sulla parte superiore delle anse. I fianchi invece sono totalmente lucidi. Le misure e le proporzioni generali colpiscono parecchio se confrontate con quelle di molti dei cronografi moderni in produzione, con uno spessore che risulta essere molto limitato e perfettamente in linea con lo spirito generale di questo modello. La corona è piccola di dimensioni e sporge il minimo indispensabile, eppure è molto comoda da azionare durante la ricarica manuale ed è anche facile da estrarre per impostare l’ora. Naturalmente è solo a pressione, vista la tipologia del movimento adottato da Vulcain, e presenta il logo in rilievo.

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Il fondello a vite è certamente semplice, senza decorazioni particolarmente elaborate, ma tutto il medaglione centrale è coniato con scritte belle in rilievo e lucide che contrastano con la finitura micropallinata sottostante. Tra le varie indicazioni incise sulla parte più esterna sono riportati anche il numero individuale dell’esemplare (visto che si tratta di una limited edition) e il dato sull’impermeabilità fino a 50m.

Movimento

Per ricreare al meglio lo spirito d’altri tempi di questo orologio, Vulcain ha scelto un movimento a carica manuale. Si tratta del Selita SW510 M BH, basato su un’architettura analoga alla famiglia Valjoux di ETA e già utilizzato da altri marchi in fasce di prezzo analoghe. La frequenza è di 28.800a/h, la riserva di carica è di ben 63 ore, è presente il fermo macchina e lo smistamento delle funzioni cronografiche è a leve e a camme. La ricarica manuale è davvero morbida e piacevole.

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Cinturini

Vulcain dà la possibilità di scegliere tra vari cinturini. Per questa recensione ho voluto optare per quello grigio in cuoio, che secondo si abbina molto bene al colore del quadrante.  Il pellame è morbido ed è di buona qualità, la fibbia ad ardiglione è molto simile a quella utilizzata anche sullo Skin Diver, originale e ben realizzata. Purtroppo i fori non sono sufficienti per un polso da 16cm, per questa ragione durante la recensione ho utilizzato anche un cinturino di terze parti, sempre in colorazione grigia. Su un orologio come questo, comunque, una parte del divertimento sarà proprio cambiare il suo look a seconda dell’accessorio utilizzato.

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Al polso

Tra i cronografi contemporanei in questa fascia di prezzo, anche quelli che riprendono linee e design del passato, è piuttosto raro trovare proporzioni simili a quelle del Vulcain Chronograph 1970s. Questo modello risulta essere perfetto per chi ha il polso piccolo o per chi non ama gli orologi troppo grandi e, una volta indossato, è davvero comodissimo. Il diametro è di 38,0mm, la distanza da ansa ad ansa è di 46,3mm, lo spessore è di 12,6mm (compresa la sporgenza del vetro) e il peso con il cinturino installato è di 68g.

Opinioni

Quella del cronografo è una complicazione sempre particolarmente apprezzata e sul mercato la scelta è davvero vastissima. Questo Vulcain colpisce per il suo design, semplice e classico se vogliamo, ma pensato appositamente per ricreare, con le sue misure compatte, lo spirito dei cronografi del passato. Le finiture sono molto curate, sia per quanto riguarda la cassa che per quanto riguarda il quadrante, e il movimento è decisamente affidabile. Con misure così ridotte si deve scendere a qualche compromesso in fatto di leggibilità dei numeri sui due contatori e questa è sostanzialmente l’unica criticità che ha riscontrato durante i giorni in cui l’ho utilizzato al polso. Il prezzo di listino è di 2.700€, esattamente lo stesso delle altre varianti non limitate.

Scheda tecnica

Diametro 38,0mm
Lug to Lug 46,3mm
Spessore 12,6mm
Peso 68g (con bracciale regolato)
Movimento Sellita SW510 M BH, manuale
Caratteristiche del movimento frequenza 28.800a/h, 63h di riserva di carica
Vetro zaffiro
Cassa acciaio
Impermeabilità 50m
Bracciale pelle, 20mm
Prezzo 2.700€
Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Vulcain Chronograph 1970s limited edition
Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Vulcain Chronograph 1970s limited edition

Vulcain Chronograph 1970s limited edition


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Mattia

Mattia

Non so esattamente come sia nato il mio legame con gli orologi, ma ricordo di esserne rimasto attratto e incuriosito fin da bambino. Dopo i primi (tanti!) Swatch tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, dai primi anni 2000 ho iniziato ad apprezzare il fascino dell’orologeria meccanica e da allora non me ne sono più allontanato. Dopo aver creato il mio canale YouTube nel 2016 e dopo un’esperienza di oltre 15 anni nel mondo dell’editoria e del giornalismo, ho pensato di espandere la mia presenza online con la creazione di questo spazio virtuale dove poter trasmettere il più possibile l’amore, maniacale, per gli orologi.

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