La scritta Marinemaster comparve per la prima volta alla fine degli anni ’90 sul quadrante del SBCN005, un modello che ben poco aveva a che vedere con i diver professionali. Dall’uscita dell’SBDX001 in poi questa denominazione venne associata a tutti i sub più tecnici e performanti prodotti dal Seiko, compresi anche i Tuna 300m al quarzo. Eppure, anno dopo anno, il nome MarineMaster iniziò ad essere utilizzato dagli appassionati per indicare i modelli con cassa monoblocco e impermeabilità fino a 300m, eredi della tradizione del marchio giapponese nata nel 1967 con il 6215-7000 e proseguita poi nel 1968 con il 6159-7000. Ora, dopo qualche anno dall’uscita di scena di questa denominazione tanto cara agli appassionati, entrano a catalogo i nuovi SLA077 e SLA079, che però utilizzano una cassa con fondello a vite. Ed è proprio il primo dei due l’oggetto di questa recensione.
Sommario:
Recensione
I nuovi Marinemaster sono disponibili in colorazione nera o bianca e quest’ultima è quella che si discosta maggiormente da quanto visto finora con i diver monoblocco di Seiko. Il quadrante ha una finitura superficiale finemente granulosa che, unita al bianco, crea quasi un effetto perlato particolarmente gradevole. Il nuovo carattere utilizzato per la scritta sotto il marchio è molto diverso rispetto a quello precedente e quindi i fan storici dovranno farci un po’ l’occhio. In basso, oltre al logo prospex e alla scritta automatic, è riportato il dato sull’impermeabilità fino a 300m. Così come su tanti altri diver certificati recenti di Seiko, anche in questo caso la data è stata posizionata a metà tra gli indici a ore 4 e ore 5 e il disco ha sfondo argentato.
Gli indici sono in rilievo con cornici lucide lievemente brunite che contrastano alla perfezione con il bianco del quadrante. Lo stesso discorso riguarda anche le lancette, che riprendono il design tipico delle sfere dei Marinemaster con cassa monoblocco e garantiscono una leggibilità davvero immediata. Seiko è famosa per le prestazioni stellari della sua Lumibrite, ma devo dire che in questo caso sono rimasto persino sorpreso dall’intensità e dalla durata. Il nuovo SLA077 è un faro nella notte e rimane perfettamente leggibilie anche a distanza di parecchio tempo dall’esposizione ad una fonte di luce.
Vetro, ghiera e cassa
Il vetro è uno zaffiro con lieve curvatura esterna con bordo quasi a filo con la ghiera. Il trattamento antiriflesso sul lato interno svolge bene il suo dovere e, anche grazie al colore del quadrane, è molto difficile che si generino dei riflessi fastidiosi. Ad angolazione estreme si notano alcune distorsioni a lente tipiche dei vetri con questa forma.
Nonostante la finitura lucida molto ben realizzata e i numeri incisi nello spessore, l’inserto non è in ceramica ma è realizzato in acciaio. Questo è un po’ un peccato, anche perché nel catalogo di Seiko ci sono vari modelli più economici che utilizzano la ceramica. In ogni caso da vedere è davvero bella e si abbina alla perfezione al bianco del quadrante. La superficie antiscivolo laterale ha una dentatura molto più aggressiva ed evidente se confrontata con quello dei vecchi Marinemaster monoblocco ed è dà un tocco di modernità in più. La rotazione è morbida e fluida con 120 scatti precisi e senza giochi eccessivi.
La cassa presenta notevoli somiglianze con quella dei “Baby Marinemaster” GMT presentati l’anno scorso, del resto entrambi i modelli si ispirano alle linee del 6159 del 1968. L’SLA077 colpisce per le sue finiture di altissimo livello, sia per quanto riguarda le satinature sulla parte superiore delle anse e sui fianchi, sia per le parti lucidate a specchio. Lo spessore è molto più contenuto rispetto a quello delle casse monoblocco e la cosa balza ancora di più all’occhio se si tiene conto che l’impermeabilità è sempre la stessa (300m). È quindi apprezzabile l’ottimizzazione fatta da Seiko in fase di progettazione, proprio come visto a proposito delle reinterpretazioni moderne del 62MAS passate dai 200m di impermeabilità della generazione precedente ai 300m delle referenze presentate qualche mese fa.
La corona è piuttosto voluminosa e ha una zigrinatura molto evidente che accentua il carattere sportivo dell’orologio. Il canotto con la filettatura è stato ottimizzato per poter essere facilmente sostituito in assistenza in caso di eccessiva usura. Non ci sono marchi o loghi, ma questa è una caratteristica ormai comune a quasi tutti i diver recenti di Seiko. La filettatura è molto precisa sia in apertura che in serraggio.
Il fondello a vite ricorda parecchio quello utilizzato su moltissimi altri diver del marchio giapponese. A parte la scritta riguardante l’impermeabilità fino a 300m, non sono presenti indicazioni relative alla resistenza all’elio. In effetti i nuovi Marinemaster sono sì dei diver certificati, ma rispetto ai monoblocco perdono la possibilità di essere utilizzati in atmosfera arricchita di elio.
Movimento
All’interno del SLA077 c’è il calibro 8L35, lo stesso utilizzato anche all’interno delle casse monoblocco. Questa è una meccanica di alta qualità, con frequenza a 28.800a/h, riserva di carica fino a 50 ore, possibilità di ricarica manuale e fermo macchina. Per questo movimento Seiko dichiara uno scarto massimo tra -10 e +15s al giorno, che spesso si rivela essere migliore nell’utilizzo di tutti i giorni.
Bracciale
Il bracciale dell’SLA077 è sostanzialmente lo stesso utilizzato lo scorso anno sul SLA073 e rispetto ai bracciali utilizzati sui Marinemaster monoblocco la qualità è migliorata sensibilmente. Anche esteticamente è più curato e adatto al design rinnovato della cassa. Le maglie sono mobili le une sulle altre e sono tenute insieme da perni e collarini. La chiusura è molto simile a quelle adottate anche sui “Baby Marinemaster”, con 4 fori di microregolazione sulla scatoletta, bracci interni ricavati dal pieno e la piccola estensione per la muta. Sarebbe stato bello vedere una clasp nuova e un po’ più esclusiva per uno dei diver di punta di Seiko, ma comunque svolge egregiamente il proprio dovere.
Al polso
Se a livello tecnico l’abbandono della costruzione monoblocco della cassa può essere fonte di dispiacere per i puristi, al polso è difficile non rimanere impressionati dalla vestibilità eccellente di questa cassa. Come ingombri ci sono ben poche differenze rispetto alle casse dei “Baby Marinemaster”, ma qui abbiamo a che fare con diver certificati resistenti fino a 300m. Il diametro è di 42,5mm, la distanza da ansa ad ansa è di 49,1mm, lo spessore è di 13,5mm e il peso con tutto il bracciale completo è di 196g.
Opinioni
L’uscita di scena della cassa monoblocco di Seiko era nell’aria da un po’. Con le tecnologie costruttive attuali è possibile raggiungere un’impermeabilità elevata anche con un fondello a vite di tipo tradizionale. Il mercato sta chiedendo orologi sportivi versatili ma non eccessivamente voluminosi. E da questo punto di vista è impossibile non apprezzare il nuovo SLA077, che esteticamente risulta essere un po’ l’evoluzione dei vecchi Marinemaster, ma a livello di vestibilità è molto più comodo e pratico (e chi sta scrivendo ha un Seiko monoblocco in collezione e nel corso degli anni ne ha avuti almeno altri 3). Per quanto la resistenza all’elio interessi ad una percentuale minima di acquirenti, sarebbe stato preferibile adottare delle guarnizioni specifiche per evitare l’entrata del gas all’interno della cassa. Questo avrebbe ulteriormente differenziato questo Marinemaster moderno dagli altri diver attualmente presenti nel catalogo di Seiko, senza però alterarne il perfetto bilanciamento al polso. Il prezzo di listino dell’SLA077 è di 2.950€ e, tenendo conto che l’ultimo listino dei diver monoblocco era di 3.200€, direi che è in linea con le caratteristiche tecniche, le finiture e il movimento 8L di fascia alta.
Scheda tecnica
Diametro | 42,5mm |
Lug to Lug | 49,1mm |
Spessore | 13,5mm |
Peso | 196g (con bracciale completo) |
Movimento | Seiko 8L35, automatico |
Caratteristiche del movimento | frequenza 28.800a/h, 50h di riserva di carica |
Vetro | zaffiro |
Cassa | acciaio |
Impermeabilità | 300m |
Bracciale | acciaio, 20mm |
Prezzo | 2.950€ |