Negli ultimi anni Seiko sta attingendo a piene mani dal suo catalogo storico, a suon di riedizioni più o meno fedeli e reinterpretazioni di alcuni suoi mostri sacri. Dopo aver riproposto a più riprese il design del 62Mas, del 6159-7000 e anche del 6105-8110, nel 2022 è arrivata la reinterpretazione del 6105-8000. Questa referenza, se paragonata ad altre di Seiko, è un po’ sfortunata. Il 62Mas è ricordato per essere stato il primo diver giapponese, il 6159-7000 per essere stato il primo diver professionale giapponese e il 6105-8110 è diventato famosissimo sia per la sua cassa così insolita e particolare, sia per essere stato indossato da Martin Sheen sul set di Apocalypse Now. Il 6105-8000 non ha avuto nessuna di queste fortune ed è rimasto probabilmente un po’ schiacciato dalle presenze ingombranti degli altri che l’hanno preceduto o che l’hanno sostituito.
Sommario:
Recensione
Il corredo è lo stesso che accompagna da qualche anno a questa parte la stragrande maggioranza dei modelli di Seiko, con la classica scatola bianca rivestita in simil velluto all’interno. Inutile spendere troppe parole a riguardo, passiamo al sodo.
La reinterpretazione del 6105-8000 per il momento è stata declinata in 4 diverse configurazioni: una con quadrante bianco (SPB313J1), due con quadrante nero (SPB315J1 e SPB317J1) e poi nell’edizione limitata SPB333J1 con quadrante bianco ghiaccio e ghiera grigia. Tra tutti questi è proprio l’SPB313 con quadrante bianco ad essere, a mio avviso, il più interessante in assoluto.
Quadrante e sfere
La tonalità chiara con effetto quasi perlato unita ai dettagli scuri di indici, sfere e ghiera lo rende un orologio estremamente leggibile. In questa reinterpretazione moderna del 6105 la data è stata inserita tra ore 4 e ore 5, all’interno di una piccola finestra circolare. Questa è una scelta che ritengo particolarmente azzeccata perché non altera minimamente la simmetria del quadrante, che risulta perfettamente bilanciato e senza indici troncati a metà. Poi, a seconda delle varianti cromatiche, c’è un disco della data scuro o chiaro che aiuta ancora di più a mimetizzare meglio questa funzione, che però resta comunque disponibile per tutti coloro che la ritengono necessaria.
Gli indici sono in rilievo e hanno una cornice lucide lievemente brunita che li fa risaltare particolarmente bene sul bianco. La sfessa finitura è poi utilizzata anche per le sfere. Su questo esemplare hanno dei margini netti e ottimamente rifiniti, però la sfera delle ore, se osservata con attenzione con la lente macro, ad alcune angolazioni presenta un lieve alone. Molto bello il dot rosso sulla parte terminale dei secondi.
Visibilità al buio
La luminescenza al buio è sempre uno dei punti di forza dei diver di Seiko e questo nuovo SPB313J1 non fa di certo eccezione. La Lumibrite garantisce una leggibilità dell’ora ottimale anche a distanza di parecchio tempo dall’esposizione ad una fonte di luce, con un lume intenso e in colorazione verde.
Vetro, ghiera e cassa
Il vetro è uno zaffiro con lieve curvatura esterna e con trattamento antiriflesso sul lato interno. La colorazione chiara del quadrante aiuta sicuramente, ma bisogna ammettere la resistenza ai riflessi fastidiosi è davvero ottima. Ad angolazioni estreme la leggibilità è buona ma si nota un po’ di distorsione data dalla doppia curvatura dello zaffiro.
La ghiera ha un inserto “vecchia scuola” in lamierino. Nonostante la ceramica garantisca una maggior resistenza ai graffi, trovo che questa scelta sia coerente con l’idea di reinterpretare un design del passato cercando di far coesistere insieme l’anima più moderna con quella vintage. Il meccanismo è analogo a quello presente sugli altri diver di Seiko in fascia di prezzo simile, con 120 scatti piuttosto precisi e una rotazione morbida e fluida.
La cassa riprende in gran parte le linee del 6105-8000. La finitura è di buon livello, con satinatura precise e regolari sia sulla parte superiore delle anse che sui fianchi, e supera a pieni voti l’esame alla lente macro. Dalla vista laterale si possono apprezzare due caratteristiche: la curvatura dell’intera carrure, da ansa ad ansa, per garantire un’ottima adattabilità al polso e lo spessore complessivo abbastanza contenuto. La reinterpretazione del 6105-8000 è infatti il diver più sottile di Seiko tra tutti quelli attualmente a catalogo con movimento 6R35, nonostante nonostante l’impermeabilità arrivi sempre fino a 200m.
La corona a ore 4 ha una bella satinatura circolare ed è quasi interamente protetta dalla carrure. È a vite e la filettatura è molto precisa, sia in apertura che in serraggio. Il fondello è molto simile a quello presente su tanti altri diver di Seiko e, come di consueto, riporta la raffigurazione dell’onda stilizzata nel medaglione centrale.
Movimento
All’interno del SPB313 c’è il calibro 6R35, un movimento presente nella stragrande maggioranza dei modelli di fascia media di Seiko. In base alla mia esperienza diretta su vari esemplari, non ha mai dimostrato di avere una marcia particolarmente costante. Perciò, se precisione e accuratezza sono fattori fondamentali, è necessario tenere conto del fatto che questo calibro potrebbe far registrare scarti da -15 a +25s/giorno. In ogni caso svolge comunque il suo compito ed è anche piuttosto solido e resistente. La frequenza è di 21.600 a/h, la riserva di carica è di 70h, è possibile la ricarica manuale ed è presente il fermo macchina.
Bracciale
E veniamo al bracciale, per il quale Seiko merita qualche complimento in più. Lo stile è inedito, almeno per quanto riguarda il catalogo contemporaneo del marchio. Il design a 5 elementi è molto bello da vedere e trovo che si integri incredibilmente bene al design della cassa. Questo non era un risultato così facile da ottenere, visto che originariamente il 6105-8000 veniva venduto con il cinturino in gomma. La finitura satinata è realizzata con cura e le tolleranze tra terminali e cassa sono più che accettabili.
La clasp, pur essendo molto simile a quella utilizzata su altri modelli, è più corta. Esteticamente è molto gradevole ed è anche solida. L’unico svantaggio, però, è dato dai soli 2 fori di microregolazione che danno qualche possibilità in meno a chi ama avere il bracciale ben aderente al polso. Non manca poi la classica estensione per la muta.
Al polso
Quando si indossa l’SPB313J1 è difficile non rimanere piacevolmente sorpresi dalle sue proporzioni davvero fantastiche per chi ha il polso un po’ più piccolo. Anche il peso non è assolutamente eccessivo, tutto a vantaggio della comodità. Il diametro è di 41,0mm, la distanza da ansa ad ansa è di 46,7mm, lo spessore è di 12,4mm e il peso con il bracciale completo è di 155g.
(20mm)
Conclusioni
Scegliere un diver all’interno del catalogo di Seiko è estremamente complesso: ci sono tantissimi modelli, ciascuno con le sue caratteristiche e declinato in varianti differenti. In questa complessità c’è però un risvolto positivo: è praticamente impossibile non trovare un’alternativa di proprio gradimento per fascia di prezzo, design, proporzioni e caratteristiche.
Questa nuova serie ispirata al 6105-8000 aggiunge un’opzione in più soprattutto per chi ama le dimensioni un po’ più contenute, pur conservando le caratteristiche tecniche degli altri modelli nella stessa fascia di prezzo.
Le finiture sono di buon livello, il bracciale è uno dei migliori in assoluto nella fascia media del marchio giapponese e poi questa variante con quadrante bianco perla e dettagli neri, per i miei gusti, è davvero ben riuscita. Il listino ufficiale è di 1.200€.
Scheda tecnica
Diametro | 41,0mm |
Lug to Lug | 46,7mm |
Spessore | 12,4mm |
Peso | 155g (con bracciale completo) |
Movimento | Seiko 6R35, automatico |
Caratteristiche del movimento | frequenza 21.600a/h, 70h di riserva di carica |
Vetro | zaffiro |
Cassa | acciaio |
Impermeabilità | 200m, corona e fondello a vite |
Bracciale | acciaio, 20mm |
Prezzo | 1.200€ |
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